Magia e superstizione

Ciao a tutti 💖

sono Libera.
Oggi vorrei parlarvi di un argomento tratto da un articolo trovato su I mille anni più enigmatici della nostra storia - Magie, arcani e simboli del Medioevo
L'articolo è stato scritto da Maddalena Freddi, e parla di come la magia, l'esoterismo, arrivando perfino alla religione, fin dai tempi più remoti, abbia caratterizzato da sempre le vite dell'uomo.

In questo mio blog, vorrei parlarvi però, dell'etimologia della parola magia da cui provengono le parole superstizione e religione. 
Il termine "magia" comparve nella Grecia del V secolo a.C. e definiva quelle che erano le pratiche dei magoi, cioè i sacerdoti di Zoroastro attivi in Persia.
 
Con il tempo, il termine cambiò e passò ad indicare qualsiasi pratica esercitata dalla gente, sopratutto dai contadini, al di fuori della religione di Stato.
Si passò quindi dalla Grecia al mondo latino, dove l'idea di magia, per entrare in contatto con lo spirito, era divisa in due e da qui abbiamo: la religio a cui spettava di compiere i riti secondo le regole prestabilite e tradizionali e la superstitio (da super-sto, "residuo, reminiscenza") che principalmente raccoglieva le pratiche divinatorie, ma poi finì per indicare tutte quelle pratiche ritenute non ufficiali, non ortodosse. 

Con l'avvento del Cristianesimo, la superstizio era la religione pagana, quella irrazionale e rivolta agli dèi.


Ai giorni nostri, la superstizione è intesa come la credenza irrazionale di alcuni eventi o comportamenti che sono in grado di influenzare eventi futuri a prescindere dalla logica e dalle relazioni di causa-effetto, come per esempio la rottura degli specchi che porterebbe sfortuna per 7 anni, oppure il rovesciare il sale che porterebbe sfortuna al povero malcapitato. 
Queste credenze derivano dal passato, infatti, sono stati gli aristocratici a introdurre gli anni di sfortuna per non far rompere alla servitù i preziosi specchi provenienti da Venezia nel XV secolo; il sale, invece, era prezioso in epoca romana per conservare i cibi, purificare l'acqua e le ferite e da li vennero coniate le espressioni che tutt'oggi utilizziamo.
 
Trovo molto interessante come queste parole siano in qualche modo connesse e con il tempo siano cambiate avendo connotazioni diverse. 
 
Per ora è tutto, alla prossima con altre curiosità, recensioni e storie!
 
Un grande abbraccio,
 
Libera
 


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